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Presentazione Capitolo 1-2

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SCUOLA BIBLICA 2016-17

Presentazione Capitolo 1

sabato 7 gennaio - 1° incontro – Presentazione Capitolo 1

Occorre premettere due considerazioni in merito alla Genesi:

  1. Non è una cronaca, bensì è una descrizione della condizione umana attraverso immagini e personaggi. Ad esempio, attraverso le figure di Caino e Abele si parla di fraternità / violenza; come era uso, non si impiegano termini astratti, ma si fa una narrazione.
  2. Sul modo di intendere la Scrittura vale l'affermazione di Galileo, che citando il card. Baronio, dichiarava, a propria difesa: “La Scrittura non vuole insegnarci come vada il cielo, ma come si va in cielo”

I primi due capitoli della Genesi sono posti all'inizio della Bibbia, ma non sono i primi ad essere stati scritti, e si basano sull'esperienza storica di Israele, che si proietta in un racconto che invita gli uomini a riconoscersi.

 

Genesi 1 - Nel racconto della creazione ricorre 10 volte l'espressione “Dio disse...” (il numero 10 esprime completezza). In questo modo si afferma che tutta la realtà nasce dall'appello alla vita che viene da Dio. La creazione avviene poi con mitezza, attraverso la parola.

1° giorno: “Dio disse: “Sia la luce!” → innesca un dinamismo di vita. Anche oggi usiamo espressioni che legano la vita alla luce: venire alla luce= nascere

6° giorno: creazione dell'uomo - Dio disse loro: … l'uomo, al vertice della creazione, è l'interlocutore di Dio

Notiamo che nel 6° giorno si narra della creazione dell'uomo, nello stesso giorno in cui si narra della creazione degli animali (versetti 24-28). Potremmo dire che l'uomo è a immagine dell'animale: questa vicinanza è problematica, perchè comporta il rischio di assegnare all'animale il valore dell'uomo, e al contrario di trattare l'uomo alla stregua degli animali: l'uomo ha dei bisogni istintivi che tendono a venire soddisfatti a scapito dell'altro.

Ma viene detto anche “a immagine di Dio lo creò”. L'uomo associa in sé l'immagine dell'animale e l'immagine di Dio.

Animale → bisogno di cibo, di sicurezza, di gratificazione

Dio → “siate fecondi e moltiplicatevi”: la vita viene promossa accogliendo chi è diverso. Per generare nuova vita occorre l'incontro maschio-femmina

dominate sui pesci del mare...e su ogni essere vivente...” ossia governate gli animali; l'uomo è chiamato ad essere pastore (nella mitezza), custode del creato → ecologia.

Ma l'uomo è chiamato anche a dominare l'animale che si porta dentro. Ha il compito di addomesticare il mondo e la propria animalità: va riconosciuta la dimensione animale, che non va negata, ma governata.

La condizione umana è segnata dalla complessità: animale → Dio. Umani si diventa.

Genesi 2

Si racconta della creazione di Adamo ed Eva, ed anche qui si evidenzia la duplicità dell'essere umano.
Il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente” In ebraico, polvere si dice adamà, molto simile ad Adam; analogamente, in latino suolo si dice humus, molto simile ad homo: l'uomo è figlio della terra, c'è un legame profondo tra noi e la natura; il soffio vitale viene da Dio. L'uomo, figlio della terra, ossia essere di bisogno, è chiamato ad essere figlio di Dio, ossia essere di desiderio, chiamato alla relazione con Dio e alla relazione con gli altri.
A proposito di relazione, oggi abbiamo moltiplicato le possibilità comunicative, tuttavia siamo poveri nella comunicazione (ad es. in metropolitana tutti sono presi dal proprio cellulare ma non scambiano sguardi o conversazioni con gli altri)

Il Signore Dio piantò un giardino in Eden, ad oriente...” ossia pone le condizioni perchè un essere umano possa vivere in maniera dignitosa. A oriente, perchè a oriente di Israele c'era la Mesopotamia, terra fertile ricca di acque, che invece scarseggiavano in Giudea.

...poi Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden perchè lo coltivasse e lo custodisse
Custodire il giardino: l'uomo è responsabile. Il verbo custodire è di uso frequente ed importante nella Bibbia, ed è riferito alla sentinella che vigila, ma anche e soprattutto al custodire ed osservare la Legge e la Parola del Signore (Maria custodiva tutte queste cose nel suo cuore...)
Il Paradiso, più che alle spalle (dopo la caduta), è un progetto davanti a noi, una possibilità donata: l'uomo riconosce il dono che è all'origine della sua vita. E' un dinamismo di vita che si afferma nella storia, nella misura in cui si entra in questa logica.

Dio diede questo comando all'uomo: Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non dovrai mangiare, perchè, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti”. L'albero della vita, posto al centro del giardino, indica che la vita è per Dio al centro della sua attenzione. L'albero della conoscenza del bene e del male sta ad indicare l'atteggiamento “padronale”, di chi decide cos'è bene e cos'è male nel proprio interesse. Se ti fai padrone della vita, neghi il senso della realtà, neghi il dono, rovini la realtà → morte.
Per inciso, la storia della mela, che non è citata in Genesi, ha origini medievali, allorchè il termine malum stava ad indicare sia il male sia la mela.

Nell'esperienza di Israele il raggiungimento della terra promessa è un dono di Dio, ed i comandamenti da Lui ricevuti sono dati perchè Israele raggiunga e permanga nella terra promessa. Il comandamento che Dio da' ad Adamo nell'Eden ha una finalità analoga, a favore dell'uomo e della vita.

Come riconoscere il progetto di Dio su di me?

  1. ascoltare la parola di Dio attraverso la Scrittura, che porta alla comunione.
  2. osservare la propria storia, attraverso la quale Dio mi parla (ad es.: se svengo vedendo un po' di sangue, la strada del chirurgo non è la mia vocazione)
  3. ascoltare il proprio tempo (ad es. madre Teresa, osservando la povertà estrema che c'era in India, lasciò l'insegnamento nella scuola per dedicarsi ai poveri).