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V Domenica di Pasqua (Gv 17,1b-11)

Carissimi,

si dice che in tempi di crisi si cercano i beni rifugio: Quindi ciò che non si svaluta, ciò che rimane fruttuoso nel tempo, ciò che è prezioso anche se raro.

Dico questo perchè mi pare che oggi la Parola di Dio che abbiamo ascoltato ci parla di cose molto preziose, forse un po' rare anche per noi frequentatori abituali.

La prima cosa preziosa di cui ci parla è la Sapienza, (dice infatti San Paolo nella prima lettera ai Corinzi: “...tra coloro che sono perfetti parliamo di sapienza...”) che è appunto merce piuttosto scarsa in questo nostro tempo. Ma che cosa è la sapienza di cui c'è tanto bisogno? Verrebbe da dire che molto semplicemente la sapienza è anzitutto quel famoso “buon senso” di cui forse ci parlavano già i nostri genitori o i nostri nonni. Quella capacità di mettere al loro posto le cose, quella specie di intuizione saggia che a volte sembra andare anche contro le regole, le convenzioni per salvare l'essenziale. Forse la sapienza è quella profondità nel porsi davanti alla vita quotidiana che diventa quindi la radice vera di ogni competenza. Ma sapienza è anche quel naturale senso della misura che rende capaci di autentico discernimento dentro una realtà come la nostra così complessa e spesso anche ingannevole.

Già tutte queste considerazioni sarebbero sufficienti per cogliere possibili insegnamenti per la nostra vita, ma così facendo ci fermeremmo per così dire ad un livello soltanto umano, seppure ormai così raro. Quanto bisogno c'è infatti di coltivare questa sapienza!

San Paolo però ci invita a fare un passo ulteriore, egli infatti ci dice che ciò che conta veramente,  ciò che è decisivo è parlare della sapienza di Dio. Essa è quella “che è nel mistero, che è rimasta nascosta, e Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria”. Definire cosa sia questa sapienza di Dio è difficile, come si può capire. Sappiamo quindi di avere a che fare con qualcosa di grande, di importante, ma non sappiamo esattamente di cosa si tratti.

A questo punto ecco la seconda realtà preziosa di cui ci parla la Parola di Dio, è lo Spirito, loSpirito Santo che ci aiuta a comprendere, a rivelare, a conoscere, come ancora spiega San Paolo (“Lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa”).

La sapienza di Dio ci è donata dallo Spirito (ricordiamo i sette doni dello Spirito Santo? Il primo è proprio la Sapienza), ma a quale scopo?  Conclude San Paolo: “...per conoscere ciò che Dio ci ha donato”). Dunque il traguardo di questo nostro cammino è la capacità di rintracciare nella vita, di leggere nella realtà i doni di Dio, il Dono di Dio che è Gesù, e orientarsi ad essi. E' quello che Stefano fa nel racconto del libro degli Atti degli Apostoli per spiegare il senso della sua storia, della sua vita, della vita di coloro che lo stanno condannando.

La sapienza donataci dallo Spirito è ciò che ci permette di andare oltre l'apparenza delle cose, oltre la contingenza dell'attimo presente, oltre la stessa individualità delle sensazioni e degli impulsi per trovare un'altra profondità, una diversa prospettiva, una condizione umana di fraternità universale. Ciò che noi spesso vediamo, anche nella reltà collettiva, culturale, politica, con il suo respiro corto, con le grandi incertezze di prospettive e progettualità future, con la ricerca del profitto immediato, con la difficoltà di costruire veri riferimenti per il bene comune ci dimostra esattamente quanto poca sapienza sia presente nel nostro mondo. Diventa allora difficile ritrovare e valorizzare ciò che Dio ci ha donato. Può diventare difficile persino riconoscere in Gesù il dono di Dio per eccellenza. Allora la vita rischia di diventare una imposizione. A noi allora il compito di diventare, come dice Gesù nel Vangelo, fra coloro che hanno accolto e osservato le parole che Dio ha dato per mezzo suo. Maria Santissima ci guidi e ci sostenga in questo cammino di sapienza.

Don Gian Piero