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Il Padre Nostro (4)

Il Padre Nostro (4)

CATECHESI 2017-18

Il Padre Nostro

giovedì 8 febbraio - 4° incontro – Il Padre Nostro

Questa sera meditiamo su un’altra piccola parte del Padre Nostro collocata alla metà della preghiera del Signore e cioè: “sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra”.
È facile dire “sia fatta la tua volontà” ma quando si riverberano nella nostra esperienza queste parole assumono uno spessore e una consistenza molto rilevante.

Questo versetto conclude il trittico che costituisce la prima parte del Padre Nostro:

  • sia santificato il tuo nome,
  • venga il tuo regno,
  • sia fatta la tua volontà.

Siamo di fronte a un trittico di invocazioni che riguardano Dio. Possiamo dire che queste tre richieste si completano a vicenda tanto è vero che potremmo invertirne l’ordine e il senso della nostra preghiera non cambierebbe. La redazione del Padre Nostro di Luca non comprende questa terza domanda; comprende soltanto le prime due invocazioni, perché la richiesta che sia fatta la volontà di Dio si fonde con la richiesta della venuta del suo regno. L’avvento del regno di Dio coincide con il dispiegarsi della sua volontà.
È significativo che circa la metà del Padre Nostro si sofferma su Dio. Troviamo questa impostazione anche quando Gesù riconduce tutti i precetti della legge a due, l’amore di Dio e l’amore del prossimo:

Matteo, 22, 39: [36]«Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?». [37]Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. [38]Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. [39]E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. [40]Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

In questa risposta Gesù mette in parallelo e intreccia in maniera molto profonda l’amore per il prossimo e l’amore per Dio, facendo vedere che è difficile voler bene al prossimo se non si cerca l’incontro con Dio, e al tempo stesso è difficile vivere l’incontro con Dio se non si è disponibili alla relazione con il prossimo. 

Qualcuno legge in queste tre invocazioni una certa somiglianza con la storia della salvezza. “Sia santificato il tuo nome”: il nome di Dio è stato fatto conoscere a Mosé, agli inizi della storia della salvezza. “Venga il tuo regno”: il regno nella storia della salvezza è il regno dato a Davide, grande re di Israele, modello dell’atteso Messia. “Sia fatta la tua volontà”: la volontà è quella restituita al popolo di Israele al ritorno dalla terra d’esilio, nel momento della grande ricostruzione in cui la volontà di Dio si manifestava nel continuare a salvare il suo popolo nonostante tutte le vicende della storia di Israele. Questa prima parte del Padre Nostro potrebbe essere letta come una piccola sintesi della storia della salvezza.

La “volontà di Dio” che viene fatta in cielo è compiuta dagli angeli, un’immagine che ritroviamo nei salmi.

Salmo 102 (103)
[20]Benedite il Signore, voi tutti suoi angeli,
potenti esecutori dei suoi comandi,
pronti alla voce della sua parola.

I suoi angeli, esecutori dei suoi comandi, sono i primi che compiono la volontà di Dio nel cielo. E così noi preghiamo che questo accada anche oggi e questo può accadere perché in Gesù risorto il cielo e la terra sono diventati una cosa sola.

Mt, 28,18: [18]E Gesù, avvicinatosi, disse loro: «Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra [19]Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, ….. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

C’è l’unificazione della dimensione celeste con la dimensione della nostra povera umanità nel grande mistero della Chiesa alla quale Gesù consegna la missione di andare e di battezzare tutte le genti nel nome del Padre del Figlio dello Spirito Santo.

Dopo questa introduzione ci domandiamo: che cosa intendiamo quando diciamo “sia fatta la tua volontà”?
Il primo che ha vissuto questa tensione, questo desiderio, questa testimonianza al punto da metterla nella preghiera che insegna ai suoi discepoli, è Gesù. Il tema della volontà di Dio è ricorrente nei Vangeli e nelle parole del Signore. Ecco alcuni episodi:

  • La Samaritana: Gv, 4, 31-34: [31]Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». [32]Ma egli rispose: «Ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». [33]E i discepoli si domandavano l'un l'altro: «Qualcuno forse gli ha portato da mangiare?». [34]Gesù disse loro: «Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera.

Fare la volontà di Dio è il suo cibo.
Un altro momento cruciale del cammino terreno del Signore, dove troviamo il tema della volontà di Dio, è la preghiera nell’orto degli ulivi

  • Mt. 26, 39-42: [39]E avanzatosi un poco, si prostrò con la faccia a terra e pregava dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!». [40]Poi tornò dai discepoli e li trovò che dormivano. E disse a Pietro: «Così non siete stati capaci di vegliare un'ora sola con me? [41]Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole». [42]E di nuovo, allontanatosi, pregava dicendo: «Padre mio, se questo calice non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà».
  • Mt. 7, 21; [21]Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
  • Mt. 12, 50: [50]perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre».
  • Gv. 5, 30: perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
  • Eb. 10, 5-7: Ecco, io vengo - poiché di me sta scritto nel rotolo del libro - per fare, o Dio, la tua volontà.

Non ci stupisce quindi che l’espressione: “fare la volontà di Dio”, Gesù l’abbia collocata nel cuore del Padre Nostro. E’ una delle esperienze che lui stesso ha vissuto in primissima persona.

Da qui può sorgere una domanda molto semplice: qual è la volontà di Dio? Che cos’è la volontà di Dio? A cosa ci si riferisce? Cosa significa questa affermazione?
Sappiamo quanto è difficile alcune volte rispondere a questa domanda. In certi momenti della vita ci domandiamo “che cosa mi sta chiedendo Dio in questo momento? Qual è la sua volontà? Qual è il bene che mi chiede di fare? Qual è la scelta da fare?”
A questa domanda possiamo dare più risposte che troviamo nella Sacra Scrittura.
Alcune risposte sono molto esplicite. La prima la troviamo nel vangelo di Giovanni

  • 6, 37-40: [37]Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò, [38]perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. [39]E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno. [40]Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell'ultimo giorno».

Il contenuto della volontà di Dio è che “nulla vada perduto”. Questa affermazione fa molto pensare su quello che noi riteniamo di perdere, fa pensare rispetto alla cultura del nostro tempo che non è una cultura del recupero ma è piuttosto una cultura dell’usa e getta, una cultura dello scarto (questo vale anche per molte dimensioni della vita: la malattia, l’età anziana, l’inabilità). Il Vangelo ci dice che la volontà di Dio è una volontà di non perdere, di non smarrire, di non buttare, ma di recuperare. Quindi pregare così il Padre Nostro è un’occasione per riflettere e domandarsi: “quante sono le situazioni che noi invece abbiamo buttato, abbiamo perso? Occasioni, relazioni, tempo”
Il Vangelo ci parla di una volontà di Dio che è volta a non perdere nulla di quanto egli mi ha dato.

La volontà di Dio è in sintesi la storia della redenzione dell’umanità, è la vicenda della grazia, della chiamata di ogni uomo e donna ad essere figli di Dio.

  • 1Timoteo 2, 4 [4]il quale (Dio) vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità.
  • 1Tess. 2, 4: Perché questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione

Quindi, la volontà di Dio è che l’uomo possa vivere bene, possa vivere nella verità, nella bellezza. Dio vuole la nostra santificazione.
Sappiamo che ci sono dei periodi della vita in cui viviamo in modo passivo, semplicemente lasciamo che il tempo scorra sopra di noi, ma sappiamo anche che ci sono modi di vivere che seguono la strada della santificazione e della salvezza.
È volontà di Dio che l’uomo viva, che venga il suo Regno dove ci possa essere un cammino di recupero per tutti, una vita piena per tutti.

San Paolo nella lettera agli Efesini dice una terza cosa.

  • 1, 9-10: Egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà, secondo quanto nella sua benevolenza aveva in lui prestabilito [10]per realizzarlo nella pienezza dei tempi: il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra.

La volontà di Dio è una tensione all’unità, all’unificazione, nella comunità cristiana, un’unificazione interiore (mentre siamo in una cultura del consumo e della frammentazione, della dispersione).
La tensione all’unità diventa anzitutto un’esperienza personale e poi si estende al mondo, alla Chiesa e alla comunità. Questa tensione a una vita piena e unificata è ciò che ci rende perfetti perché a nostra volta possiamo compiere la sua volontà.
Quando preghiamo “sia fatta la tua volontà” intendiamo: “sia fatta la tua volontà per me, per noi”. In questo senso la volontà di Dio significa abbandonarsi con fiducia nelle braccia di Dio perché è cos’ che riusciamo a fare la volontà di Dio. Questo chiede pazienza, umiltà e quell’esperienza del distacco di fronte alle cose e alle situazioni che ci permette di esserne coinvolti, partecipi e generosi ma nello stesso tempo consapevoli che tutto domani può cambiare.
A questo proposito ricordo d’espressione di Papa Benedetto che, ad una domanda di un giornalista che gli chiedeva come stava,ha  risposto commosso: “io sono in cammino verso casa”. È molto tenera questa risposta, molto significativa e saggia.
Noi siamo ancora in cammino, abbiamo ancora molta strada da percorrere, speriamo,  e quindi la preghiera del Padre Nostro è la nostra preghiera.
Il tema dell’unità, dell’abbandonarsi nelle braccia del Signore, diventa il tema del consegnarsi nelle mani di Dio.

  • Lc, 23, 46: Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo spirò.

Su questa scia voglio leggervi il commento della lettera agli Ebrei sul cammino di Gesù e sul fare la volontà di Dio.

  • Eb. 5, 8-9: [8]pur essendo Figlio, imparò tuttavia l'obbedienza dalle cose che patì [9]e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono,

Sono parole molto impegnative: “imparò l’obbedienza dalle cose che patì”. Parlano di Gesù. Questa è una lezione di cosa vuol dire fare la volontà di Dio.

Tutto questo ci fa pensare che la volontà di Dio non si è del tutto realizzata. Non si era realizzata ai tempi di Gesù, e non si è realizzata neanche al nostro tempo, perché è vero che siamo nel tempo in cui c’è già una redenzione definitiva ma sappiamo che la redenzione sarà portata a compimento alla fine dei tempi. Viviamo ancora l’esperienza del peccato, della contraddizione, del male, della fatica e dunque questa preghiera diventa per un verso invocazione e per un altro verso esame di coscienza. La domanda che ci facciamo è: “io sto facendo la volontà di Dio? “
E’ l’invocazione di chi è in cammino, sapendo che per accogliere la volontà di Dio dobbiamo re-imparare a guardare la realtà nella sua interezza, perché solo così possiamo cogliere il senso profondo della presenza di Dio. Infatti, se cerchiamo solo ciò che ci appare buono e bello, rischiamo di pensare che siamo noi i padroni della vita. Se invece ci lasciamo schiacciare da ciò che è negativo rischiamo di pensare che la vita è un bidone, una fregatura. È soltanto vedendo il tutto che cogliamo e percepiamo nella fede la presenza di Dio che piano piano mostra la sua volontà, che è una volontà di recupero, una volontà di vita piena, di unificazione intorno a lui. Ef: Il disegno di ricapitolare in Cristo tutte le cose.
Se nel nostro cammino di cristiani, di impegnati riuscissimo a dire: io, prima di tutto e soprattutto, devo guardare Gesù, tutto troverebbe il suo posto. Se io non guardo Gesù vedo solo dei pezzi. La realtà si ricompone in Gesù. Noi siamo invitati a guardare Gesù.
“Sia fatta la tua volontà” è l’invocazione del cristiano che cerca la volontà di Dio su di sé, nel mondo, che si offre mettendosi nelle sue mani come piccolo e semplice strumento perché la sua volontà possa compiersi.